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mercoledì 27 febbraio 2008

Riflessioni all'imbrunire....1988!!

Ah...1988...che tempi!!...il quartiere di Piazza Tevere si spaccava in due distinte fazioni: quelli amanti dei cornetti di mais al formaggio “Dixy” e i fanatici divoratori dei “Pai d’oro”, snack equivalente. Era dai tempi di Bartali-Coppi che non si vedevano dispute così accese. Io ero schierato per le mitiche “Pai d’oro”, come quasi tutta la gang. Ricordo che le confezioni degli ambiti cornetti dorati, contenevano delle piacevoli sorpresine per noi piccoli consumatori. Vi si trovavano dentro portachiavi, soldatini, spillette, figurine, ammassi di gomma appiccicosa da lanciare su muri e vetri, kit di sopravvivenza per salvare la pelle nella jungla amazzonica e perfino una Dune Buggy liofilizzata che a contatto con l’acqua si gonfiava fino a grandezza naturale. Si diceva che qualcuno avesse avuto qualche piccolo problema a causa dell’ingerimento di una di queste fuoristrada scambiata inavvertitamente per una Zigulì! Gli si era gonfiata nella pancia una vera e propria Dune Buggy e poteva sopravvivere a questa sciagura soltanto grazie a trasfusioni di benzina super. Con l’abolizione del prezioso carburante ricco di piombo si è assistito all’inimmaginabile. Neppure la regolazione dell’anticipo e l’utilizzo dell’additivo lo hanno potuto strappare al triste destino.
La benzina verde aveva fatto la sua prima vittima. Si narra che al funerale Bud Spencer intonò, con voce baritonale, il tema “Dune Buggy”: “Come with me for ride in my Buggy…nah..nah..nah..nah”, tra la disperazione di tutti! L’88 era già l’anno del cambiamento. Lo dedussi dal fatto che trovai dentro un pacchetto di “Pai d’oro” un paio di Nike “Pegasus” con la striscia celeste e rossa. La mia vita era ad un bivio: diventare campione di salto in lungo o un acrobatico ballerino di breakdance. Optai per la seconda, ovviamente e con la scheda di mio padre noleggiai il film “Beat street”. Lo vidi 135 volte. Mia madre diceva che nella vita c’erano cose più importanti della breakdance. Non le credevo. La sua morbosa e ossessiva passione per “Dallas” l’aveva spinta a chiamare il mio neonato fratellino “Sue Ellen”. Non potevo dare retta a mia madre. Non avrei mollato, sarebbe stato come chiedermi di passare ai “Dixy”. MAI!! Incominciai a studiare seriamente. Presi ripetizioni di breakdance da un giostraio abruzzese sito nel piazzale antistante la chiesa, uno zingaro, talentuoso ballerino dal serramanico facile e figlio del magnate dell’autoscontro. Oltre all’esame di danza dovetti affrontare un esame complementare per venire accettato dalle giuria dei giostrai, riunitasi per l’occasione. Si trattava della prova di forza da superarsi con l’ausilio del toro meccanico dalle corna pieghevoli. Lo spietato marchingegno decise che ero terribilmente deboluccio, fermando la freccia sull’icona del militare denutrito. Passai comunque l’esame: ero maestro di breakdance. Divenni in breve il guru del moonwalk ed incominciai a gestire i primi allievi: compagni di scuola e di catechismo. Investii i primi guadagni in un paio di scaldamuscoli stile “Flashdance” color lilla e comprai una giacca in pelle rossa con le spalline squadrate, imbottite di biette di legno come quelle di M. Jackson nel video di “Thriller”. In quei giorni consumavo più gel “effetto bagnato” che acqua minerale. Dopotutto nel’88 la parola vergogna non compariva neppure sullo Zanichelli. Un giorno si presentò in piazzetta un ragazzo che disse di essere il figlio di Bush. Suo papà era ospite di Craxi e lui annoiato aveva deciso di ammazzare il tempo imparando la break di stile mediterraneo. Alla quinta lezione si dichiarò. Confessò di essere innamorato di me e mi porse un pistola in oro calibro 9 (made in U.s.a.) simbolo del suo amore, il regalo che ho sempre voluto!!! Dovevano essere stati gli scaldamuscoli. Fanno questo effetto. Soprattutto sugli americani. Soprattutto sui Bush. Deluso dal mio rifiuto scrisse una lettera al padre nella quale mi accusava di scarsa sensibilità e di indifferenza verso le armi. Poi tentò il suicidio cercando di spezzarsi il collo con un audace passo di breakdance. Ci andò molto vicino. Inutile dire che Bush se la prese molto. Cerco di farmi fuori ma io riuscii a fuggire a San Marino con uno dei primi viaggi organizzati nel quartiere da un tale Mezzetti. La sua vendetta trasversale non si fece attendere. Assoldò il suo chimico migliore con il solo e spietato compito di modificare ed alterare per sempre la formula dei “Pai d’oro”. I primi tempi ho sofferto moltissimo come tutti coloro che erano schierati con me. Oggi dopo un delicato intervento alle papille gustative, posso cibarmi di “Dixy” senza effetti collaterali. Judas

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