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domenica 29 novembre 2009

Cena del Natale-Path Ganghiano

Carissimi Membri (lunghi come i giorni di processo del Sig. Berlusconi, turgidi come il martello delle aule di processo, e sbrodolosi come l'acquolina in bocca di tutti gli italiani al sol pensiero di vederlo finalmente in gabbia), anche quest'anno, stranamente, è giunto il Natale.
Io propongo, anche se con quasi un mese scarso di anticipo, di rinnovare il tradizionale cenone natalizio della Gang e affiliati. Certa la presenza di Santa Claus, nonostante tante voci, su web e giornali scandalistici, ne dessero un triste annuncio di morte. Purtroppo per loro, il nostro Santa Claus è vivo e vegeto e se la gode di brutto, anche se in clandestinità, scappando da tutto e tutti, pur avendo ancor le mani in "pasta" e rischiandosela un pò troppo. Decidiamo una data tale da permettere a tutti di essere presenti e pronti a ricevere tanti regali dal nostro Santa Claus!!

giovedì 26 novembre 2009

Le priorità di google




Da un popolo come il nostro di certo non mi aspettavo il secondo posto di ‘come fare l’amore’, soppiantato dal dio denaro nella classifica delle ricerche più cliccate sul più comune motore di ricerca.
Se non altro, sotto l’aspetto del numero di pagine e non della frequenza delle ricerche, almeno sono presenti più http:// riguardanti l’eros piuttosto che il dollaro, ma è una consolazione che dura il tempo necessario a scorrere con gli occhi la lista: ‘come fare un curriculum’ è ritenuto un argomento su cui scrivere la bellezza di 6.860.000 pagine!!!...per la puttana, deve essere veramente complicato scrivere questo cazzo di curriculum!

Ma niente paura, basta eliminare una parola dalla ricerca et voilà:
Il fotti-fotti è ancora al primo posto nelle classifiche degli Italiani, bene menomale, per un attimo ho creduto il peggio.

Dopo lo scampato pericolo e diversi sospiri di sollievo, noto che purtroppo quegli strumenti del diavolo che sono youtube e fakebook raccolgono ancora notevoli attenzioni, da parte dell’Italiano medio.
Interessante notare inoltre che la voce ‘come fare carriera’ non compaia neanche, a differenza di ‘come fare soldi’, ciò mi fa intuire che forse all’italiano medio non frega un cazzo di essere una risorsa utile per la società ‘improving yourself’ cioè facendo strada per se stessi rendendosi utile al tempo stesso allo sviluppo della comunità, gli frega solo ci come ammucchiare la robba, terrificante!

Ma non perdiamoci d’animo, su ‘come fare un blog’ gli internauti sono stati molto più generosi in scrittura, rispetto che a tutte le altre voci, pur comparendo aimè all’ultimo posto in relazione alla frequenza di ricerche. Forse non tutto è perduto, il popolo dei blog potrebbe dare una bella scossa a questo paese, e dio solo sa quanto ce né bisogno!!!GO BLOG GO!!!

martedì 24 novembre 2009

Capodanno

In alternativa a Terminillo, che pare non offrire ospitalità adeguata alla Gang Apart, che ne pensate di spostare un po' la mira.

Ad esempio, Prodo, tra Todi e Orvieto.














Nello specifico questo casolare attrezzatissimo, rifugio di tanti Hobbit nei tempi che furono, per sbornie fotoniche e baccanali vari, nonché relax, pare avere prezzi tranquillissimi per il periodo che va dal 23/12 al 06/01 (25€ a notte, minimo 3 gg). Che ne dite? Si potrebbe opzionare per 30-31 e 1 ad esempio...ma dovremmo essere almeno in 12 (facendo un rapido conto ci possiamo arrivare..) altre informazioni e link al sito del posto le trovate lì. Fatemi sapere il prima possibile se vi può interessare la proposta così ci mobilitiamo in fretta, onde evitare di pigliarcela come al solito "indros lu cul".

martedì 17 novembre 2009

Spalla la baita!


è la proposta fatta dal vostro Tyler per questo capodanno, dopo il maxfatton dell'anno scorso, un nuova e ambitissima contesa: i membri sono convocati ad percuotere le nevi della montagna sacra invocando il grande spirito con le loro cazzate, in attesa che si riveli lo shinin' path!

venerdì 13 novembre 2009

Mafra in concert! Roma, 14 novembre 2009

Con l'avvicinarsi del Natale, (guardate che è più vicino di quanto non sembri) e delle altre ricorrenze di fine anno, c'è bisogno di essere più buoni e più cordiali, più appassionati e più accondiscendenti, più pazienti ma anche più infermieri....insomma più GANG!! Lobanov, in maniera molto "spontanea", in preda ad una sbornia da traffico sul GRA e con una forte emorragia di pensieri contorti, ha invitato la Gang nel "suo" lussuosissimo attico romano. Naturalmente tale invito vale per cena e dopo cena. Il lusso dell'abitazione "Lobanoviana" è ben noto ai ceti più abbienti dell'antico popolo romano, per chi ancora non avesse avuto modo di osservare le merviglie architettoniche al suo interno, può cogliere al volo tale invito e presentarsi sabato sera in quel di Roma (la via sarà precisata in seguito a chi si unirà). La serata, nel dopo cena, sarà allietata da un simpatico siparietto comico e dalla musica dei MAFRA!!! Per chi non conoscesse tale gruppo, può andareselo a cercare su Wikipedia o sulla Treccani o sulla Britannica. Di fatto non troverete nulla. Perchè nulla ancora è stato scritto sul magico duetto reatino. Alcuni li confondono per prodotti per auto!! Pochi i concerti e pochi i video che li ritraggono assieme, ma tanta la voglia di tornare a suonare insieme e sopratutto davanti ai loro più stretti amici e collaboratori nella splendida cornice dell'attco "Lobanoviano". Quindi orsù, fedeli amici, fatevi avanti e siate pronti a bere e cantare insieme ai Mafra nel, ripeto, bellissimissimissimo attico "Lobanoviano".

giovedì 12 novembre 2009

chi c'è x venerdì cinema?

mercoledì 4 novembre 2009

Crocifisso: Sì - Forse - No?


Brigante mi perdoni per l'intrusione, ma la vignetta era troppo bellaXP

La Croce che non s’impone

di Marco Politi

La croce non si impone. E’ il messaggio che viene da Strasburgo, dove la Corte europea dei diritti dell’uomo ha sancito che i crocifissi nelle aule scolastiche rappresentano una doppia violazione. Perché negano la libertà dei genitori di educare i figli secondo le proprie convinzioni religiose o filosofiche e al tempo stesso violano la libertà degli alunni. Il governo italiano, tanto attento alla fede cristiana nei suoi proclami quanto a-religioso nei comportamenti del suo leader, ha subito deciso di presentare ricorso. Agitazione al centro e a destra, dove il ministro Frattini paventa un “colpo mortale all'Europa”, mentre l'Udc Rocco Buttiglione parla di “sentenza aberrante da respingere”. Prudenza nel centrosinistra: il neo-segretario Pd Bersani si limita a definire la presenza del crocifisso nella aule una “tradizione inoffensiva”. Eppure la Corte europea dei diritti dell’uomo è solo responsabile di chiarezza. Non è la sua una scelta antireligiosa, come si affrettano a diffondere le prefiche che lamentano continuamente la perdita delle «radici cristiane d’Europa». Al contrario è il limpido riconoscimento che i simboli religiosi sono segni potenti, che incidono sulle coscienze.

Da tempo l’Italia pseudo-religiosa della cattiva coscienza, per sfuggire alla questione della laicità delle istituzioni, si è inventata la spiegazione che il crocifisso sia soltanto un simbolo della tradizione italiana, un’espressione del suo patrimonio storico e ideale, un incoraggiamento alla bontà e a valori di umanità condivisibili da credenti e non credenti. Non è così. O meglio, tutto questo insieme di richiami è certamente comprensibile ma non può cancellare il significato profondo e in ultima istanza esplicito di un crocifisso esposto in un ambiente scolastico o nell’aula di un tribunale. Il crocifisso sulla cattedra è il richiamo preciso ad una Verità superiore a qualsiasi insegnamento umano. Il crocifisso sovrastante le toghe dei magistrati è il monito a ispirarsi e non dimenticare mai la Giustizia superiore che promana da Dio. È accettabile tutto ciò da parte di chi non crede in “quel” simbolo? E’ lecito imporlo a quanti sono diversamente credenti sia che seguano un’altra religione sia che abbiano fatto un’opzione etica non legata alla trascendenza? La risposta non può che essere no.

Già negli anni Novanta nel paese natale di papa Ratzinger la Corte Costituzionale tedesca sancì con parole pregnanti che nessuno può essere costretto a studiare “sotto la croce”, perché la sua esposizione obbligata è lesiva della libertà di coscienza. Persino la cattolicissima Baviera – lo riferì a suo tempo anche l’Avvenire non disdegnando la soluzione – ha affrontato il problema. In quel Land tedesco il crocifisso è di norma esposto nelle aule scolastiche: se però degli studenti obiettano, le autorità scolastiche aprono un confronto che può condurre alla rimozione del simbolo.

Il messaggio di Strasburgo porta in Italia una ventata di chiarezza. Non nega affatto la vitalità di una tradizione culturale. Non “colpisce”, come lamenta l’Osservatore Romano, una grande tradizione. Strade, piazze, monumenti continueranno a testimoniare il vissuto secolare di un’esperienza religiosa. Edicole, crocifissi, statue di santi, chiese e oratori continueranno a parlare di una storia straordinaria. (Ma meglio sarebbe che gli alfieri della difesa delle «radici cristiane» si chiedessero perché tante chiese vuote, perché tanta ignoranza religiosa negli alunni che escono da più di dieci anni di insegnamento della religione a scuola, perché sono semivuoti i seminari e deserti i confessionali). Né viene toccato il diritto fondamentale dei credenti, come di ogni altro cittadino di diverso orientamento, di agire sulla scena pubblica. La Corte europea dei diritti dell’uomo afferma invece un principio basilare: nessuna istituzione può essere sotto il marchio di un unico segno religioso. Laicità significa apertura e neutralità, rifiuto del monopolio. Ci voleva la tenacia di una madre finlandese trasferita in Italia, Soile Lautsi, per intraprendere insieme al marito Massimo Albertini la lunga marcia dal consiglio di classe di una scuola di Abano al Tar, al Consiglio di Stato, alla Corte costituzionale, alla Corte di Strasburgo perché l’Italia fosse ammonita a rispettare questo elementare principio. Se si chiede alla coppia cosa le ha dato la tenacia di non arrendersi al conformismo delle autorità, la riposta è sobria: “L’amore per i figli, il desiderio di proteggerli. E loro, cresciuti nel frattempo, ci hanno detto di andare avanti”.

Sostiene la conferenza episcopale italiana che la sentenza di Strasburgo suscita “amarezza e perplessità”, perché risulterebbe ignorato il valore culturale del simbolo religioso e il fatto che il Concordato riformato del 1984 riconosce i principi del cattolicesimo come “parte del patrimonio storico del popolo italiano”. È questa parola “parte” che i vescovi dovrebbero non dimenticare. Il cattolicesimo non è più religione di Stato né esiste nella Costituzione repubblicana un attestato di religione speciale, rispetto alla quale altre fedi o orientamenti filosofici sono di seconda categoria.

da Il Fatto Quotidiano n°37 del 4 novembre 2009

Come è solito in Italia si ritorna improvvisamente su vecchi argomenti mai affrontati seriamente, non si sa bene il perchè (o forse sì?) il punto è che, almeno secondo me, è giusto togliere ogni simbolo religioso dalla scuola, è giusto levare l'ora di religione Cattolica visto che a scuola quando si studia Storia, Arte, ecc ci si fa una cultura abbastanza generale e buona sulla religione cristiana. Senza parlare poi del fatto che alcuni di noi vengono da famiglie cattoliche, frequentano la chiesa, hanno fatto catechismo, la comunione, i chirichetti, la cresima. Insomma vi chiedo, secondo voi (cristiani e non), è giusto levare il crocifisso dai luoghi pubblici? Se sì o se no perché?

martedì 3 novembre 2009

Gli esclusi eccellenti

Chi, ieri sera, è rimasto all'Hippo Pop Cafè per una birra, sa a cosa andrà incontro cliccando sul tasto "Play".